LA STORIA

L’avventura di VeloModena è iniziata nell’autunno del 2018. Già dal 2012 Amazzonia Sviluppo, che fino ad allora si era occupata solo di cooperazione internazionale in Amazzonia, aveva avviato insieme ad altre associazioni di volontariato modenesi progetti e opere di welfare di comunità, come l’emporio sociale “Portobello”, il progetto “Ca’ nostra” e poi “WelcHome”, in risposta alle diverse emergenze sociali che stavano manifestandosi anche sul nostro territorio.

Nel 2018 abbiamo deciso di partecipare alla prima edizione del bando regionale “FINANZIAMENTI PER IL SOSTEGNO DI PROGETTI DI RILEVANZA LOCALE PROMOSSI DA ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO O ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE”, che utilizza fondi del Ministero del Lavoro, presentando un progetto a favore di giovani che avevano terminato o interrotto il percorso di studi ma non avevano ancora trovato occupazione.

I progetti dovevano essere presentati da reti di almeno tre associazioni, con un capofila responsabile: così Amazzonia Sviluppo ha raccolto un gruppo di partner ed ha partecipato al bando con un progetto che comprendeva la formazione professionale nel campo della meccanica per biciclette, sia normali che a pedalata assistita, una formazione digitale di base, una lezione interattiva sulla sicurezza nell’ambito del lavoro, e infine la preparazione di curriculum da presentare alle aziende nella ricerca di occupazione.  Poiché una parte dei giovani partecipanti erano immigrati, a loro è stata fornita anche una formazione preliminare della lingua italiana. Abbiamo chiamato VeloModena questa prima esperienza.

Nelle attività pratiche abbiamo raccolto, riparato e rimesse in funzione decine di bici dismesse, perché non più funzionanti e con parti completamente rotte, donandole poi, una volta rimesse in funzione, ai ragazzi del corso che ne avevano bisogno per la loro mobilità o vendendole ad una delle aste che il Comune organizza periodicamente proprio per le biciclette recuperate.  Abbiamo fatto tre cicli di formazione per altrettanti gruppi di ragazzi, coinvolgendo complessivamente 30 giovani, alcune dei quali hanno trovato lavoro al termine del corso.

dettaglio ragazzi

Durante lo svolgimento delle attività abbiamo avuto l’occasione di incontrare un anziano ingegnere elettronico che ci ha illustrato la procedura di recupero degli elementi ancora funzionanti all’interno delle batterie al Litio che alimentano i notebook, ma dismessi e mandati in discarica all’interno dell’intera batteria quando questa non funziona più, con un conseguente spreco di prodotti ancora efficienti e utili e un contestuale aggravio del processo inquinante dovuto ai sali di Litio.  Era per noi un tema sconosciuto fino ad allora e ci ha suscitato il desiderio di approfondirlo e verificare se fosse stato possibile applicarlo alle bici. Così, all’inizio del 2021, in occasione di un nuovo bando della Regione, abbiamo presentato uno sviluppo di Velomodena dedicato espressamente al recupero e riutilizzo degli elementi ancora attivi delle batterie per i notebook e alla composizione con essi di batterie per le e-bike, oltre che all’assemblaggio di alcune cargo-bike a pedalata assistita da offrire alle aziende del territorio che utilizzano bici per gli spostamenti dei loro collaboratori all’interno dei loro siti industriali. Alla valenza sociale si aggiungeva cosi anche una valenza prettamente ambientale.

Anche questa seconda edizione del progetto, che abbiamo chiamato VeloModena 2.0, è stata approvata e cofinanziata dalla Regione ed è stato avviato nell’estate del 2021.

Una parte fondamentale del progetto riguardava la sostenibilità del processo di recupero e riutilizzo delle batterie per i notebook dismesse, e questo studio è stato effettuato dal CRIS del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Modena.

Per la realizzazione del progetto abbiamo pensato di impiegare ragazzi disabili e così ci siamo inizialmente rivolti alla coop sociale Il Nazareno organizzando le prime attività di recupero delle batterie dismesse dei notebook. Anche questo processo, che ovviamente ha incluso la necessaria formazione preliminare, è stato coordinato e monitorato dal Cris insieme ad un nostro volontario esperto in elettrotecnica. 

Il progetto del telaio della cargo bike è stato realizzato su nostra richiesta. La componentistica, di produzione italiana, è stata acquistata all’ingrosso sul mercato nazionale.

Il progetto comprendeva inoltre altre tre attività:

– un corso di formazione digitale di base a favore dei detenuti del carcere di Modena

– il recupero e riutilizzo di camere d’aria per biciclette ad opera di alcuni detenuti

– un servizio di consegne di prodotti agro-alimentari al domicilio di anziani utilizzando tandem guidato da un volontario e con a bordo un disabile. Per preparare volontari idonei a questo servizio è stato realizzato anche una specifica formazione pratica.

L’assemblaggio delle cargo-bike, inizialmente previsto presso la Città dei ragazzi, per difficoltà logistiche sorte a causa di ritardi accumulati nella progettazione e produzione dei telai, è stato poi trasferito presso la sede di AutAut, dove sono state realizzate le prime tre cargo-bike, impiegando ragazzi disabili anche per questa parte del progetto.

L’esperienza di recupero delle batterie dei notebook dismesse coinvolgendo persone disabili presso il Nazareno ci ha permesso di constatare che in generale ogni tipo di disabilità presenta alcuni limiti e difficoltà (di tipo cognitivo o motorio) specifiche, ma per contro presenta anche alcune abilità specifiche che, una volta note, consentono di orientare e favorire le loro attività, sia nel lavoro che nello svago e nella socializzazione, mediante opportuni accorgimenti, come ad esempio nella preparazione della loro postazione di lavoro e degli strumenti e utensili da mettere a loro disposizione.

Da questa costatazione è nata l’idea di un ulteriore sviluppo del progetto Velomodena il cui cuore, pur continuando a sviluppare il tema storico delle batterie e delle e-bike, è proprio dedicato allo studio degli ostacoli ma anche delle abilità specifiche di ogni tipo di disabilità, in modo da favorire il loro inserimento lavorativo ed anche la loro partecipazione ad eventi e attività di svago e socializzazione, favorendo così la crescita della loro autostima e il miglioramento della qualità di vita. Questa parte, che comprende la redazione di linee guida da offrire alle aziende e istituzioni che assumono disabili nei loro organici ed alle associazioni che si occupano di disabilità, è curata dal Cris, della Facoltà di Ingegneria dei Modena. Abbiamo chiamato VeloModena 3.0 questa terza tappa del progetto, anch’esso cofinanziato dalla Regione con il nuovo bando.

Oltre allo studio sopra citato, il progetto prevede le due attività storiche:

– il recupero delle batterie dei notebook dismesse per comporre batterie rigenerate per le e-bike,

– l’assemblaggio di cargo-bike a pedalata assistita,

che saranno svolte coinvolgendo i ragazzi autistici di AutAut

Invece con gli ospiti di Charitas ASP è prevista una nostra collaborazione sul piano dello svago nel rendere agibile e usufruibile anche da ragazzi con disabilità motorie gravi una barca a vela ricevuta in donazione da Charitas Asp e ormeggiata nel porto di Marina di Ravenna, dotandola delle opportune attrezzature.

La terza edizione è iniziata nell’estate di quest’anno (2023) e si concluderà nel prossimo autunno: a presto i prossimi aggiornamenti, man mano che le attività proseguiranno.

Vari sono i partner che ci hanno accompagnato in questa avventura.

Maggiori dettagli nelle pagine dedicate alle singole edizioni.

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Dal 2006 Amazzonia Sviluppo è impegnata nella cooperazione internazionale e in progetti sociali e cerca di promuovere uno sviluppo sostenibile autogestito in territori difficili, all’estero e in Italia, per migliorare le condizioni di vita delle persone e delle comunità più vulnerabili e contrastare le migrazioni originate dalla povertà o dalla mancanza di servizi sociali.

Dal 2010, viste le conseguenze della crisi finanziaria globale del 2008 arrivate anche nel nostro Paese, siamo impegnati sul territorio modenese con vari progetti di welfare di comunità come Portobello, Ca’ Nostra, Welchome e infine VeloModena.

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Amazzonia Sviluppo, promotore del progetto VeloModena, è  un’associazione impegnata nella cooperazione internazionale e in progetti sociali e cerca di promuovere uno sviluppo sostenibile autogestito in territori difficili, all’estero e in Italia, per migliorare le condizioni di vita delle persone e delle comunità più vulnerabili e contrastare le migrazioni originate dalla povertà o dalla mancanza di servizi sociali. Ulteriori informazioni su

https://www.amazzoniasviluppo.org

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